Rigenerazione Ossea
Raggruppa la chirurgia propedeutica all’inserimento degli impianti quando non c’è sufficiente osso per un loro semplice inserimento.
Importanza della Tempistica nell'Inserimento di un Impianto Dentale
Quando si estrae un dente (o si perde per motivi traumatici o infettivi), la prima cosa che succede è che l’alveolo, il “buco lasciato dal dente”, guarisce rimpiazzando lo spazio delle radici con osso. Alla completa guarigione, dopo circa 3-4 mesi, infatti, si ha una zona senza un dente ma con la gengiva completamente chiusa. Questo è il momento ideale per l’inserimento di un impianto.
Se si aspetta più tempo, però, le cose purtroppo cambiano. L’osso che prima conteneva la radice del dente non è più sollecitato dalle forze masticatorie, perché appunto non c’è un dente che mastica e non deve trattenere nessuna radice. Questa mancanza di funzione fa sì che l’osso, piano piano, inizi a riassorbirsi. In alcuni casi, il riassorbimento è limitato e anche dopo qualche anno si riesce ad inserire comodamente l’impianto. In altri casi, invece, il riassorbimento è tale per cui l’impianto non può più essere inserito.
In questi casi ci sono diverse procedure chirurgiche che permettono di “ricostruire” l’osso mancante. Che tipo di intervento e che tecnica dovrà essere utilizzata può essere stabilito solo dopo un accurato esame specifico con l’ausilio della TAC e una simulazione tridimensionale del caso.
Grazie all’esperienza chirurgica maturata in oltre 20 anni di attività e alle nuove tecnologie, oggi, nel mio studio, è possibile inserire gli impianti nella stragrande maggioranza dei pazienti.